LEGGI LE AVVERTENZE:... Le relazioni degli itinerari qui descritti sono compilate con la massima coscenziosità, ma non possono sostituire il buon senso o l'esperienza di chi li intraprende. IN VALLE DI SAN LUCANO MANCA LA COPERTURA TELEFONICA e gli unici punti di ristoro gestiti sono a fondovalle. Invitiamo inoltre ad INFORMARSI
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sull'errata interpretazione o sull'incoscenza di chi intraprenderà le passeggiate, le escursioni a piedi, in mountain bike o con gli sci e le ascensioni qui
descritte.
Per le relazioni scialpinistiche dettagliate rimandiamo ai testi e alle guide acquistabili in zona.
SCIALPINISMO sull'
ALTOPIANO DELLE PALE DI SAN MARTINO
La più entusiasmante esperienza di alta montagna da poter vivere sulle Dolomiti: in estate un deserto di roccia, in inverno un paradiso di neve.
"Si estende vasto e uniforme come un mare ondoso, nel mezzo del Gruppo delle Pale di San Martino, con un'estensione di oltre 50 kmq, lievemente inclinato verso Nord e tutto gibbosità e ondulazioni. Eppure nella sua desolazione, l'Altopiano ha il suo fascino; dà un senso di solitudine e di immensità, che in qualche caso può essere anche opprimente. Nell'inverno quando un'alta coltre di neve copre tutte le ondulazioni, l'Altopiano si trasforma in un vastissimo campo di sci dalle infinite possibilità e risorse, mentre la sua favorevole esposizione ne conserva la neve fino a stagione inoltrata.
Da tener presente che l'orientamento sull'altopiano è sempre difficile anche per chi è pratico, e l'avventurarvisi con la nebbia è pericoloso.
(E. Castiglioni)"
I più preferiscono raggiungerlo da San Martino di Castrozza attraverso la funivia del Col Verde, tuttavia sul lato bellunese esiste una valida ed interessante via di accesso invernale all'altopiano. Questa sale da Col di Pra in Comune di Taibon Agordino per la mulattiera militare battuta con un gatto delle nevi fino a quota 1400 m.s.l.m., dopodiché sempre seguendo la stradina si sale verso Forcella Cesurette (Malga Campigat). Da forcella Cesurette (raggiunta in 2 ore dalla partenza) si risale poi un ampio vallone a Sud verso l'Altopiano e spesso, valutate le condizioni della neve, lo si aggira sulla sinistra salendo per il ripido Van de le Camorze sbucando, in alto, in cima ai pascoli alti di Campo Boaro sotto i massicci contrafforti Nord dell'Altopiano. Si traversa successivamente verso Ovest senza perdere quota congiungendosi con la mulattiera militare del tracciato estivo fino ad oltrepassare il grande vallone denominato Van
de le Pite che si risale aggirandolo sulla destra (Ovest) evitando le zone più soggette a valanghe, guadagnando così il grande plateau sommitale a quota 2600 m.s.l.m. circa (almeno 4 ore dalla partenza).
Come già accennato a questo punto per gli atleti più allenati le possibilità scialpinistiche sono pressoché infinite. Degne di nota sicuramente l'ascensione alla Cima Fradusta, l'impegnativa discesa a Col di Pra per la Tromba del Miel, le traversate in Val Canali per il Vallone di Manstorna, oppure al Rifugio Rosetta per scendere successivamente a San Martino di Castrozza o a Gares.
Anche la discesa a Col di Pra risulta particolarmente appetibile sia per la qualità della neve che per i paesaggi che si vanno ad attraversare. Essa si svolge completamente a Nord all'incirca lungo l'itinerario di salita. Una bella variante anche se con alcuni passaggi difficili è la discesa per il Col de le Giasene e Malga Pian della Stua dalla quale si scenderà successivamente per la pista battuta con il gatto delle nevi fino a Col di Pra.
In ogni caso visto l'isolamento, l'estrema inaccessibilità della zona e le conseguenti notevoli difficoltà a far fronte ad eventuali richieste di soccorso si raccomanda di avere un'estrema prudenza ed evitare escursioni nella zona in particolarmente in caso di cattivo tempo quando l'orientamento sul plateau sommitale diventa pressoché impossibile, e in condizioni di ondate di freddo intenso quando nelle conche interne dell'altopiano (Busa di Manna e Busa di Fradusta) vengono raggiunte temperature spesso estreme: l'Altopiano delle Pale di San Martino detiene infatti il record della temperatura più bassa mai registrata sul continente europeo con i -49,6°C registrati sul fondo della dolina denominata Busa Nord di Fradusta a 2607 m.s.l.m. il 10 Febbraio 2013.
Relazioni degli itinerari e delle discese assieme ad ulteriori informazioni si possono trovare nei vari testi scialpinistici facilmente acquistabili nelle cartolerie e librerie della zona.
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